quale dentifricio usare la guida completa
pubblicato il:22/03/2024
di:Dott.ssa Anita De Agostini

Come ottenere un sorriso bianco e smagliante? La risposta è alquanto semplice: prestando attenzione alla cura dentale (rivolgendosi quando necessario ad uno specialista) e lavandosi accuratamente i denti almeno due volte al giorno. Tutto molto semplice, ma quale dentifricio usare?

Infatti, in commercio si trovano innumerevoli versioni di paste per denti, ognuna in grado di promettere risultati “brillanti”. Quanto c’è però di vero dietro certe reclame? Per poter valutare l’efficacia di un dentifricio è necessario prima di tutto conoscere i suoi componenti e le relative funzioni.

Nelle prossime righe cercheremo di orientarci al meglio tra le giungle di scaffali dei reparti dedicati all’igiene dentale e scopriremo anche che nel mondo dei dentifrici il prezzo non è sempre sinonimo di qualità.

Da che cosa è composto un dentifricio?

Prima di chiederci quale dentifricio usare dovremmo conoscere gli elementi che lo caratterizzano e valutare quanto questi apportino beneficio alla salute della nostra bocca. 

Il dentifricio è una formulazione complessa che combina vari ingredienti per massimizzare la pulizia e la protezione dei denti. Quindi, quali sono i suoi componenti? 

  • Fluoro: è l’ingrediente di cui ogni dentifricio non può fare a meno. Una delle sue funzioni principali riguarda la protezione dei denti dalla formazione delle carie. Infatti, rallenta il processo di demineralizzazione dei denti, che avviene dopo l'ingestione di cibi e bevande. Al tempo stesso però contribuisce al processo di rimineralizzazione, rendendo i denti più resistenti all'attacco dei batteri.
  • Sostanze abrasive: elementi come il pirofosfato di sodio ed il bicarbonato di sodio sono fondamentali per rimuovere i residui di cibo e le macchie superficiali dai denti. Queste sostanze abrasive devono essere scelte con cura e presenti in quantità limitate per evitare di danneggiare lo smalto dei denti.
  • Detergenti: i tensioattivi come il sodio lauriletere sulfato svolgono un ruolo cruciale nell'emulsionare i residui e creare schiuma. Tutto ciò aiuta a rimuovere più facilmente i depositi superficiali durante il lavaggio.
  • Edulcoranti e aromatizzanti: ingredienti come la saccarina, il sorbitolo, il limonene e il mentolo sono utilizzati per migliorare il sapore del dentifricio. Il loro utilizzo è finalizzato a rendere più gradevole il lavaggio ed a stimolare l’utilizzo del dentifricio per il mantenimento di una buona igiene orale. 
  • Coloranti: sono aggiunti per rendere il dentifricio visivamente più attraente. Tale aspetto non influenza la funzionalità del prodotto, ma aumenta semplicemente l'appeal estetico nei confronti dei consumatori.

A cosa serva veramente il dentifricio?

Per decenni le pubblicità ci hanno bombardato incentrando i loro messaggi quasi esclusivamente sui denti bianchi. Tale comunicazione errata ha portato moltissimi consumatori a prediligere i dentifrici sbiancanti piuttosto che altre versioni.

In realtà il dentifricio svolge un ruolo molto più ampio e fondamentale per la salute orale. Il suo utilizzo contribuisce significativamente alla prevenzione dei disturbi del cavo orale. 

Come abbiamo già notato nelle righe precedenti, il fluoro rappresenta l’elemento principe per prevenire la formazione delle carie. Altre sostanze invece come il mentolo ed il limonene aiutano a migliorare l’alito, lasciando una sensazione di pulizia e freschezza in bocca. Le sostanze abrasive contenute al suo interno aiutano a rimuovere macchie e residui di cibo, assicurando il mantenimento dell’estetica dei denti.

In sostanza, il dentifricio, aldilà dei denti bianchi, va inquadrato in un discorso più ampio, ovvero in quello dell’educazione all’igiene orale. Infatti, esso rappresenta solo un aspetto della cura dentale complessiva. Ad un uso corretto e regolare del dentifricio dovrebbe essere affiancato uno stile alimentare caratterizzato dalla limitazione di zuccheri e carboidrati semplici fuori dai pasti, così come la pianificazione di visite regolari dal dentista.

Meglio un dentifricio sbiancante o normale?

Dopo questo excursus sulle formulazioni e sulle funzioni del prodotto, proviamo a rispondere al quesito iniziale: quale dentifricio usare?

Uno dei dubbi più diffusi tra i consumatori riguarda la scelta tra un dentifricio sbiancante oppure uno normale. L’aspetto da cui non si può prescindere è la presenza del fluoro. Tutto il resto va valutato in base alle condizioni orali di ogni singolo individuo.

I dentifrici sbiancanti sono progettati per rimuovere le macchie superficiali e migliorare l'aspetto estetico dei denti sfruttando le potenzialità di alcuni abrasivi specifici. La loro presenza però richiede un'attenzione particolare nella scelta e nell'uso, in quanto un'eccessiva abrasività può portare a un'usura dello smalto dentale nel tempo.

Di conseguenza, prima di ricorrere ad un dentifricio sbiancante andrebbero valutati alcuni fattori, come la condizione dello smalto e la presenza di sensibilità dentale. Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista prima di qualunque scelta che possa influire sulla salute dei nostri denti.

Quali sono i dentifrici presenti in commercio?

Fin qui abbiamo parlato di dentifrici al fluoro e dentifrici sbiancanti. Quali altre versioni si trovano in commercio?

  • Dentifrici a base di idrossiapatite: è una sostanza che aiuta a rinforzare lo smalto dei denti. Questi dentifrici sono particolarmente utili per coloro che cercano una protezione aggiuntiva oltre al fluoruro.
  • Dentifrici anti-placca e antisettici: contengono principi attivi ad azione antisettica utili a combattere la formazione deòòa placca. Tra questi il più comune è la clorexidina. I dentifrici antisettici sono spesso prescritti da professionisti dentali per trattamenti specifici e periodi limitati. Ad esempio, un uso prolungato della clorexidina può causare alterazioni cromatiche nello smalto dentale.
  • Dentifrici antitartaro: sono caratterizzati dalla presenza di pirofosfati, i quali impediscono la precipitazione dei sali di calcio e la conseguente calcificazione della placca batterica.
  • Dentifrici al carbone attivo: offrono un approccio naturale allo sbiancamento. Il carbone attivo è conosciuto per le sue proprietà di assorbimento funzionali alla rimozione delle macchie dai denti.

Un ultimo consiglio: guardare sempre l’etichetta

Quando si sceglie un dentifricio, è essenziale esaminare attentamente l'etichetta senza farsi influenzare troppo dal prezzo. Ancora una volta l’aspetto principale da contemplare è la concentrazione del fluoro.

La quantità raccomandata si aggira tra 1000 e 1500 ppm (parti per milione). Questo livello è considerato efficace per offrire una protezione adeguata contro le carie per la maggior parte delle persone.

Tuttavia, è importante sottolineare che le raccomandazioni possono variare in base all'età, ai rischi di carie e ad altri fattori individuali di salute orale. Ad esempio, per i bambini sotto i 6 anni, spesso si raccomandano dentifrici con una concentrazione più bassa di fluoro (circa 500 ppm) per ridurre il rischio di fluorosi dentale, la quale può verificarsi se i piccoli ingeriscono troppo fluoro durante i primi anni di sviluppo dei denti.

Quindi, dopo questa carrellata di informazioni, quali dentifrici usare? È buona norma chiedere consiglio a colui che conosce le nostre bocche meglio di chiunque altro, ovvero il nostro dentista di fiducia. Allo Studio Priotti troverai un team di professionisti pronto a mettere al tuo servizio tutta la loro competenza ed esperienza: lavoriamo quotidianamente per regalarti un sorriso non semplicemente bianco, ma soprattutto sano.

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